Come maestri, immaginiamo una pratica educativa che sia lei stessa arte:

arte del meravigliarsi, dell’attesa, della creazione, del pensiero.

Sogniamo una scuola che faccia innamorare:

amore per la scoperta, per la conoscenza, per la fantasia, per la bellezza.

Ricerchiamo luoghi di crescita accoglienti ed emozionanti:

persone, relazioni, empatia e sogni reciproci quotidiani.

Non abbiamo risposte, ma abbiamo voglia di cercarle e condividerle insieme, raccontando storie in continuo divenire, che si muovono su liberi sentieri.

Per riportare le arti in scena

Coltiviamo l’idea di una scuola in cui le diverse discipline si intreccino tra loro e lavorino da attori comprimari, nessuno ridotto al ruolo di comparsa. Pensiamo non solo ad un felice abbraccio fra tutte le arti, ma anche a una sinergia reale e dirompente tra le arti stesse e le altre discipline del curricolo. Per quanto questo, a leggersi, possa sembrare ovvio, nella pratica scolastica quotidiana è un’idea ancora rivoluzionaria. C’è tantissimo bisogno di un’educazione artistica, o ancora meglio, di un’educazione estetica, che si opponga al modo dominante di fare scuola, a tratti immotivatamente “an/estetico”, cioè saturato da un complesso di pratiche monotone, ripetitive, legate al passato, che finiscono per addormentare i piccoli e i grandi.

Per costruire ponti

Riconosciamo in noi il bisogno di fare e di far fare esperienze che facciano brillare le nostre unicità, esperienze che accendano l’immaginazione, la creatività e il pensiero divergente, lo sviluppo del pensiero poetico, il sentire artistico e la riflessione personale e collettiva. Per questo lavoriamo per “costruire ponti” fra le arti e le altre discipline, tra le diverse persone, tra i diversi vissuti e, al tempo stesso, lavoriamo “per tagliare i ponti” con l’idea di scuola che ancora oggi è la più familiare e ovvia, quella centrata quasi esclusivamente sui saperi linguistici e matematici e sull’io anziché sul noi.


Per condividere

Noi maestri, a scuola, condividiamo ancora troppo poco. Ci sono tantissime esperienze meravigliose – più o meno nascoste – che pochissimi conoscono. Lavori e percorsi che, conoscendoli, potrebbero diventare spunti importanti per altre realtà. Per questo, non ci limiteremo a condividere contenuti e percorsi pensati e sperimentati da noi, ma cercheremo di dare risalto e raccontare anche quello che durante i nostri percorsi incontreremo e ci farà emozionare.


Per documentare

Una parte fondamentale della didattica e della pedagogia è la documentazione. Un sito può essere uno stimolo a “lasciare traccia”.


Per riflettere

Questo è uno spazio aperto di riflessione, sul mondo intero, come aperta e globale dovrebbe essere la scuola. Crediamo che pensare e interrogarsi, in azione e sull’azione, sottoporre tutto, anche quello che ci sembra ovvio e assodato, a costante riflessione critica, sollevare questioni e dubbi, sia la dote più importante che un educatore debba avere per non fermarsi, per non annoiare e annoiarsi, per continuare a migliorarsi, anche se non sempre è facile, soprattutto se tutto rimane chiuso in una dimensione individuale.


Per crescere, per cambiare

Stare fermi nelle proprie convinzioni è molto rischioso, e anche terribilmente noioso. Si cresce incontrando e accogliendo, aprendosi agli altri e provando a fare cose che non pensavamo di poter fare.
In questa direzione di ricerca continua di alleanze e confronti crediamo che questo sito possa essere uno strumento interessante per trovare e provare il nostro coraggio di spostarci sempre un pochino più in là.

Per includere

Comprendere le arti nella pratica scolastica quotidiana mette nelle mani degli alunni linguaggi che sono al tempo stesso molteplici e universali.
La molteplicità dei linguaggi regala gli strumenti che ognuno sentirà più adatti per esprimere sé stesso, le sue competenze, i suoi bisogni, i suoi desideri.
L’universalità dei linguaggi permette di sperimentare una profonda comunione di emozioni e sentimenti, che ci svela l’altro in una visione intima e reciproca. L’esito spontaneo di questa unione è desiderare di prendersi cura l’uno dell’altro.
Pensiamo che i liberi sentieri possano essere per loro stessa natura inclusivi. Ma questo non è abbastanza. Bisogna che ciascun maestro, indipendentemente dal sentiero che sta percorrendo, non smetta mai di desiderare e praticare costantemente l’inclusione.


Per raccontare

Vogliamo raccontare di scuola, ma non solo di scuola, perché la vita, per fortuna, continua per noi maestri anche fuori dalla scuola, ed è anche lì, dalle esperienze altre, che alimentiamo le nostre energie. E perché il maestro continua a rimanere maestro anche quando scia, quando viaggia, quando prepara il pranzo, quando inventa storie o quando suona.


Avvertenze per i lettori

Se è questo che state cercando, sappiate che Per liberi sentieri non è e non sarà mai un sito dove trovare “ricette didattiche”, magari schede da fotocopiare e spendere in modo veloce e superficiale. Non troverete materiali preconfezionati da usare rapidamente.

Troverete, invece, racconti, riflessioni, storie, percorsi complessi, suggestioni, inizialmente da leggere, assaporare e magari condividere. Lentamente si trasformeranno in spunti che immaginiamo possano essere interessanti.

Tutto ciò che leggerete avrà bisogno di una rielaborazione e un pensiero personale affinché possa diventare, in altri luoghi e in altri tempi, qualcosa di ancora più interessante, anche didatticamente.

Infine, cosa per noi più preziosa, se vorrete, avrete la possibilità di raccontare e condividere i vostri percorsi.

Forse non sarà immediato, inizialmente, orientarsi, perché quando si pensa in maniera libera, senza confini e senza etichette è anche complesso organizzare i contenuti in maniera efficace.
L’augurio, però, è quello che possiate lasciarvi andare con noi nel viaggio, mollare gli ormeggi, e esplorare le miriadi di possibilità che sono nelle nostre mani di maestri per accompagnare i nostri alunni – e reciprocamente continuare a farci accompagnare – ad assaporare pienamente lo sconfinato senso di meraviglia per il mondo che via via si disvela ai loro e ai nostri occhi.


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