Portare il suono, coltivare il silenzio

“Mettiamo il suono al centro, ma non di un insegnamento della musica, di una disciplina, ma di un miglioramento della scuola com’è, al centro di un ripensamento complessivo del senso della scuola. Una scuola che tradizionalmente si considera come luogo del silenzio (scuola-silenzio VS rumore-società), che pensa di poter utilizzare il silenzio come criterio positivo, di fatto è la morte della scuola, processo già in atto. È la morte dell’interesse, del coinvolgimento. Abbiamo una società sonora? Nei suoni c’è la vitalità. Abbiamo una scuola che sta morendo per troppo silenzio, per mancanza di partecipazione attiva dei ragazzi? Bene, animiamola, portiamo il suono. Se la scuola è silenzio i ragazzi non si ritrovano, provano spaesamento.” (Cit. Roberto Maragliano, in “Scuola-Società: ripartire dal suono”).

Nella consapevolezza di tale premessa, anzi proprio a partire da essa, il percorso propone alcune possibili direzioni per coltivare l’esperienza del silenzio non come evento/condizione “virtuosi” in contrapposizione all’esperienza sonora/rumorosa (anche in classe) ma come elemento complementare ad essa; non come regola, imposizione e costrizione dall’alto, ma al contrario come ricerca personale e collettiva.

Questo percorso è stato immaginato e parzialmente sperimentato da Luca Dalmasso.

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