La città del grande lago

di Chiara Bertora
e Luca Dalmasso

File audio della storia

Il signor Bruco Giorgio Primavera e Piccolo Salice Artico viaggiano sulla barchetta di steli di ranuncolo nano. Freddissimo Fiume scorre veloce ma senza scossoni verso la città del Grande Lago. Per tutto il tempo, vola sopra di loro Pulcinella di Mare. Dopo il primo giorno di viaggio, al tramonto, Piccolo Salice Artico invita Pulcinella di Mare a riposare insieme a loro. La barchetta è piccola, ma schiacciandosi uno a poppa e l’altro a prua, Bruco Giorgio Primavera e Piccolo Salice Artico riescono a ricavarle un posticino in mezzo a loro. Il problema è che, tra i tre, Pulcinella Di Mare è l’unica creatura a sangue caldo: in Piccolo Salice Artico scorre la dolce linfa e in Bruco Giorgio Primavera la chiara emolinfa, che sono entrambe fredde. Per questo, avere Pulcinella di Mare accanto a lui è per Bruco Giorgio Primavera un grandissimo fastidio. Mezz’oretta dopo essersi sistemati, proprio appena Pulcinella di Mare prende finalmente sonno dopo aver volato per tantissime ore, ecco che lui comincia a strillare nervosissimo: “Bastaaaa! Sei troppo calda, non mi fai dormireeeee! Spostatiiiiiiii”. Piccolo Salice Artico e la stessa Pulcinella di Mare si svegliano di soprassalto, mentre il signor Bruco Giorgio Primavera continua a gridare agitato. A Pulcinella di Mare vengono le lacrime agli occhi e va ad appollaiarsi sui rami di una bianca betulla.
“Tu non sei per niente esperto di gentilezza, eh?” dice Piccolo Salice Artico al signor Bruco Giorgio Primavera, che nel frattempo si è un po’ calmato.
“In che senso?”.
“Beh, ti dico quello che ho visto”, risponde con calma la piantina. “Sei partito senza salutare il tuo unico amico, Ghiaccio Senza Fine. E ora ti sei messo ad urlare contro Pulcinella Di Mare per come lei è: semplicemente una creatura più calda di te”.
“Mi dava fastidio” si giustifica l’animaletto, chiudendo offeso le sue otto paia di zampette.
“Devi usare più pazienza, trovare modi gentili per dire le cose e inventare soluzioni che vanno bene anche agli altri”.
Il signor Bruco Giorgio Primavera spalanca i suoi ocelli: ”E io come faccio a fare tutte queste cose in una volta sola?”.
“Per stanotte ti basta cominciare: potresti chiedere scusa a Pulcinella di Mare”.
Il signor Bruco Giorgio Primavera per un po’ se ne sta in silenzio a riflettere. Poi si fa coraggio e urla nella notte:”Scusaaaaaaaa”.
Dopo qualche minuto si sente un suono di ali in lontananza: Pulcinella di Mare sta tornando. Il signor Bruco Giorgio Primavera raccoglie un po’ di acqua di Freddissimo Fiume e riempie delle piccole campanule selvatiche, che diventano due cuscinetti freschi uno per lui e uno per Piccolo Salice Artico. L’uccello si accoccola in mezzo a loro e si addormentano tutti e tre dolcemente. La mattina dopo, all’alba, Freddissimo Fiume si tuffa nel Grande Lago. Ed ecco, in lontananza, la città  con tutti i tetti innevati. Pulcinella di Mare apre il becco e fa adagiare dentro il signor Bruco Giorgio Primavera e Piccolo Salice Artico. Si solleva sulle acque del Grande Lago e, col becco semiaperto per far prendere aria ai suoi piccoli amici, vola fino a raggiungere la stazione della città, dove c’è un grande cartello con la scritta “Иркутск”. Ormai è fatta: si tratta solo di aspettare l’arrivo del treno.

Bruco Giorgio Primavera
ogni sogno poi si avvera:
stai arrivando alla stazione
con la forza dell’unione.

Abbi cura di chi ti viaggia accanto,
non importa quanto tu sia stanco:
sii gentile e poco borbottone
viaggia lieve come una canzone.

File audio della storia

Questa è la quarta puntata della storia di Bruco Giorgio Primavera.
Le puntate precedenti sono qui:

la prima “Un bruco”

la seconda “Cuore di bruco”

la terza “In viaggio”

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